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Killingbird  Waste Another Yesterday Cover
Artist: Killingbird
Location: U.S.A.
Line-up:

Christian (vocals), Skyla (guitars), August (guitars), Gaz (bass), Marc (drums)

Album: Waste Another Yesterday
Label & Pubblication Year: 2003, 2KSounds
Tracklist: Can't Kill Me / Waste Another Yesterday / First Class Ticket / Bruise / Passing Through / Dust It Off / Drown / Sober Only Underground / Some Will Fade / Death Of A Superstar / Where In The World / Whatcha Want
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A distanza di un anno dall'omonimo full-lenght di debutto, si rifanno vivi i californiani Killingbird, con il nuovo album titolato "Waste Another Yesterday", uscito originariamente nell'Ottobre 2003 per la fida 2KSounds. Come già mostrato, con il precedente lavoro, la band si muove su territori prettamente nu-rock, sputandoci addosso una riuscito mix fra adrenalina ed oscurità. Le nuove songs risultano più pesanti e cupe, ma continuano, come in passato, a rielaborare in maniera abbastanza personale le gesta di Marylin Manson, Beautiful Creatures e Murderdolls. Si parte con "Can't Kill Me": una veloce rasoiata, nella quale la voce di Christian si fa a tratti simile a quella del reverendo, nel proprio professare: "No, No, No, You Can't Kill Me"! La titletrack offre maggiore spazio alla melodia e avverte su come il tempo a nostra disposizione sia breve e quindi preferibilmente investibile nelle azioni capaci di donarci maggiore soddisfazione. "First Glass Ticket" se ne esce con un refrain cacofonico, screaming vocals e killer riffs che sembrano provenire da una specie di rivisitazione modernista degli Ac/Dc. Se ho capito bene, questa song parla simpaticamente di un rapposto sessuale "a gratis" con una prostituta di prima classe. Si passa quindi all'incubo dopato e Mansoniano della ipnotica "Bruise" e alla seguente ballad "Passing Through", sostenuta da ottime melodie e da uno stile vicino ai Beautiful Creatures di songs quali "New Orleans". "Dust it Off" è un massacro di sporcizia, con la voce di Christian sommersa dal catrame e prelude alla più canonica "Drown", episodio che non è stato in grado di coinvolgermi particolarmente. "Sober Only Underground" mi ricorda qualcosa degli Space Age Playboys di Kory Clarke, mentre "Some Will Fade" scorre via piacevolmente grazie alle proprie ritmiche toste e pulsanti. La cupa essenza della lenta "Where At The World", una delle mie song preferite del lavoro, ci conduce alla iper agressiva "Whatcha Want", nella quale, compare alla chitarra, lo zampino di Dave Zink dei Blackboard Jungle. A chiudere troviamo una decadente ed acustica ghost track, che richiama i The Dogs D'Amour più malati. In definitiva, "Waste Another Yesterday", è un bel lavoro, che sarà in grado di soddisfare appieno tutti i cultori dell'ondata nu-glam! Se li siete, non fatevelo sfuggire!

Recensione realizzata da Bruno Rossi

Vote: 7,5